Il solstizio d’inverno, un momento affascinante che segna il passaggio dall’autunno all’inverno, rappresenta il culmine dell’oscurità nell’anno. Questo fenomeno, che si presenta tipicamente tra il 20 e il 23 dicembre nell’emisfero nord, si distingue per essere il giorno più breve e la notte più lunga dell’intero anno. Nel 2023, questa suggestiva giornata cadrà il venerdì 22 dicembre, regalandoci il minor numero di ore di luce di tutta la durata annuale.
Molti credono che il solstizio d’inverno cada costantemente il 21 dicembre, ma la realtà è differente. Questa convinzione nasce dalla differenza tra l’anno solare, su cui si basa il calendario gregoriano, e l’anno siderale, lungo 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi. Il nostro calendario, essendo di 365 giorni, omette circa sei ore ogni anno. Questo disallineamento si accumula nel tempo, portando l’oscillazione del solstizio d’inverno tra il 21 e il 22 dicembre. Ogni quattro anni, per “aggiustare” questa discrepanza, aggiungiamo un giorno a febbraio.
Ma non è tutto: recenti studi hanno rivelato che il solstizio d’inverno non è un evento esclusivo della Terra, ma coinvolge anche altri pianeti del Sistema Solare.
Questi Pianeti hanno assi di rotazione inclinati rispetto al piano dell’orbita, generando stagioni, equinozi e solstizi. La frequenza di tali eventi dipende dall’inclinazione dell’asse, che varia da pianeta a pianeta. Ad esempio, Venere e Giove hanno un’inclinazione di appena 3 gradi, con cambiamenti stagionali rapidi, mentre su Saturno le stagioni durano sette anni e su Nettuno il solstizio si verifica ogni quarant’anni.
Il Solstizio d’inverno del 2023, il giorno più breve
Il termine “solstizio” deriva dal latino e si traduce letteralmente in “sole fermo”. Questo fenomeno astronomico è strettamente legato all’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra rispetto all’eclittica. Si manifesta quando il Sole illumina una zona del Pianeta per un minor numero di ore, interrompendo il suo spostamento verso l’equatore celeste e invertendo poi la sua traiettoria.
Durante questa giornata peculiare, il Sole raggiunge il suo punto più basso sull’orizzonte e, a mezzogiorno, si trova all’altezza minima dell’anno. Contrariamente a quanto molti credono, il Sole non si posiziona più vicino alla Terra durante questo periodo; le temperature basse sono piuttosto il risultato dell’inclinazione dei raggi solari che colpiscono il Pianeta.
Il solstizio d’inverno ha sempre detenuto un fascino millenario, legato ad antiche credenze, leggende e un valore simbolico straordinario. In varie parti del mondo, come a Stonehenge nel Regno Unito, questo evento era celebrato attraverso riti particolari, un tributo alla vittoria della luce sulle tenebre.
Mentre i druidi compivano riti ancestrali a Stonehenge, nell’Antico Egitto si onorava il dio Horus e in Messico gli Inca rendevano omaggio al dio Inti. Gli Aztechi veneravano gli dei Huitzilopochtli e Bacab, mentre in Grecia il solstizio d’inverno era associato ad Adone ed Ercole. Nel Nord, si credeva che in questo giorno si manifestasse il dio Freyr, figlio di Freya e Odino.
Nel corso dei secoli, le culture hanno festeggiato il passaggio dal buio alla luce durante il solstizio d’inverno. I Celti celebravano Yule, con banchetti sotto un pino, in un’epoca pre-cristiana. Nell’antica Roma, i Saturnali azzeravano le distinzioni sociali: gli schiavi assumevano il ruolo dei loro padroni e si scambiavano doni.
Il Solstizio d’inverno del 2023 come si festeggia nel mondo
Oggi, il solstizio d’inverno viene celebrato in modi unici in tutto il mondo. In Cina, per esempio, questo giorno è dedicato al ricordo degli antenati durante il festival del Donghzi. È l’occasione perfetta per trascorrere tempo con la famiglia e gustare piatti tipici come i ravioli cinesi e i tangyuan, palline di riso farcite.
In Inghilterra, numerose tradizioni sono legate al solstizio d’inverno. A Brighton, si tiene il “Burning the Clocks“, un festival dove la gente sfila in costume per le strade della città, portando lanterne di carta. Stonehenge, il famoso monumento preistorico, è un luogo dove il solstizio d’inverno è vissuto con grande emozione. Ogni anno, migliaia di persone si radunano qui per l’evento. Secondo alcuni studi, il complesso di pietre sarebbe stato creato dai druidi, sacerdoti celtici che avrebbero posizionato i megaliti per osservare il tramonto del sole in modo perfetto.
In Iran, si mantiene viva la tradizione della festa di Yalda, che significa letteralmente “rinascita” e simboleggia la vittoria della luce sulle tenebre. Durante le celebrazioni, si mangiano angurie e melograni, frutti che richiamano i colori dell’alba e simboleggiano l’abbondanza. La frutta secca è servita come simbolo di vitalità ed energia. Le famiglie si riuniscono per leggere racconti persiani e poesie ad alta voce, specialmente componimenti di Hafez, considerati auspiciosi per l’inizio dell’inverno e del nuovo anno.
Altre feste potete scoprirle qui: https://www.lonelyplanetitalia.it/articoli/costume-e-societa/7-feste-del-solstizio-d-inverno-per-celebrare-il-ritorno-del-sole
L’inverno e il riposo della terra
Il riposo è spesso frainteso come qualcosa di superfluo, ma la realtà è ben diversa. Nell’agricoltura, l’inverno è cruciale per il successo delle colture successive. È un’opportunità preziosa per lavori che richiedono tempo e attenzione, spesso trascurati durante l’anno per dare priorità ai raccolti.
Preparare il terreno prima della semina è il primo passo per un raccolto soddisfacente. Il sovescio invernale è una pratica utile: la semina di una miscela di veccia, favino, avena o orzo aiuta le radici a crescere profondamente, offrendo riparo alle piante leguminose durante il freddo.
Le leguminose, notorie per la loro capacità di fissare l’azoto, giocano un ruolo vitale nel sistema terrestre. Attraverso la simbiosi con batteri come il Rhizobium, queste piante incorporano grandi quantità di azoto nel suolo.
La lezione della natura? Il periodo di “non produzione”
è cruciale per prepararsi al massimo rendimento!
La storia è diversa per i bambuseti: una volta effettuate le lavorazioni iniziali, come l’aratura e la messa a dimora delle piante, i bambù crescono autonomamente.
Investire in Genesi Life significa essere parte di un ciclo naturale che offre benefici a lungo termine, anche economici, per decenni. L’inverno è il momento per gettare le basi.
Chiedi come rendere questa stagione proficua. Le ultime quote di Genesi Pegaso sono disponibili: un’opportunità da non perdere nel mondo dei carbon credits! http://www.genesilife.it/contatti