Il 17 febbraio è la giornata mondiale degli agrumi, ma oggi, 10 gennaio, è la giornata nazionale delle arance, regine di tutti gli agrumi!
Nella tradizione italiana, l’arancia riveste un ruolo molto importante: molto presente a livello paesaggistico e nelle nostre abitudini alimentari.
Ci basta pensare ai paesaggi del Sud Italia, fortemente caratterizzati dalle piantagioni di arance, e anche alle nostre colazioni mattutine, molto spesso accompagnate da una buona spremuta di arance!
Una giornata dedicata all’agrume più amato e conosciuto: l’arancia!
L’arancio è originario dell’Asia ma il suo viaggio in Europa è molto antico. Pare che le prime arance siano state portate in Europa dai mercanti portoghesi: infatti in molti dialetti della nostra penisola la parola Portogal, o Portugal, indica appunto questo frutto.
L’arancio dolce apparve circa nel 500 a.C, il suo nome scientifico è citrus sinesis. Si tratta di un ibrido ottenuto probabilmente dall’incrocio tra il pompelmo e il mandarino.
In Italia le coltivazioni di arancio si concentrano soprattutto in Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Sardegna e Liguria.
Dal punto di vista botanico i frutti sono delle bacche. La polpa è racchiusa all’interno di una buccia più o meno spessa, caratterizzata dalla presenza di olio essenziale.
Le arance sono tra gli agrumi meno resistenti al freddo, infatti non riescono a resistere a temperature inferiori a -7°C.
Una giornata dedicata all’agrume più amato e conosciuto: l’arancia!
Sapevate che il colore arancione non è dato dal livello di maturazione?
Le arance e i mandarini diventano arancioni grazie all’escursione termica che si verifica tra giorno e notte e che provoca la comparsa dei pigmenti responsabili della colorazione… infatti nei paesi tropicali potete trovare lo stesso frutto, sempre maturo, ma di colore verde.
Le proprietà benefiche delle arance sono conosciute dalla maggior parte delle persone, ma oltre alla proverbiale dose di vitamina C, ci sono molti altri aspetti di cui si può parlare:
La durata della vita di un albero di arancio è di circa un secolo;
La varietà Navel non può essere riprodotta con l’impollinazione, ma deve avvalersi degli innesti;
Dei 60.000 fiori che un albero di arancio può sostenere, soltanto l’1% diventerà frutto;
Valencia è la varietà maggiormente diffusa al mondo;
Il nome di questo frutto non è dovuto al suo colore: il termine è una traslitterazione di “naranga” che significa “profumo”;
Si tratta di un frutto ricchissimo di fibre: pari a sei tazze di cereali!
Il sapore di arancia è tra quelli preferiti in tutto il mondo, in coda soltanto al cioccolato e alla vaniglia;
Nel XVIII secolo i marinai inglesi usavano questi agrumi per combattere lo scorbuto;
Nell’antichità venivano chiamate, sia dai romani che dai greci, le mele d’oro rubate da Ercole, per sottolinearne il loro valore;
I primi alberi di arancio sono cresciuti in Cina…
e per tornare alla rinomata vitamina C, basta una sola arancia al giorno, per coprire il fabbisogno umano.
Oltre al frutto edibile, anche il resto non viene sprecato di questo agrume meraviglioso.
Con le bucce si può fare un decotto immergendo nell’acqua 3-4 scorze, per essere poi gustato come tisana. Inoltre le bucce si possono usare per profumare il forno, lasciandole sprigionare tutte le loro essenza col forno acceso a 180°.
Oltre a profumare, le bucce, che sono ricche di acido citrico, sono efficaci per allontanare zanzare, mosche e moscerini.
In cucina, poi, le arance sono davvero portentose: dalla buccia, grattata, per aromatizzare torta e creme, al succo per preparazioni sia dolci sia salate, agli spicchi perfetti anche nelle insalate. Con l’arancia si preparano marmellate, canditi e gelatine… a tal proposito, sapevate che il termine marmellata sta ad indicare esclusivamente quella di agrumi e che per tutti gli altri tipi di frutta si dovrebbe sempre usare la parola “confettura”?
La varietà di arancia amara è molto utilizzata nell’industria alimentare e farmaceutica. Con il frutto intero si preparano marmellate e frutta candita, mentre con gli oli essenziali estratti dalla buccia si preparano liquori dalle proprietà digestive e toniche, proprietà che vengono sfruttate anche per la produzione di integratori alimentari ad effetto cosiddetto “termogenico”, cioè utili per il dimagrimento, grazie all’elevato contenuto di sinefrina, una sostanza ad attività simile all’adrenalina.
I fiori d’arancio, detti anche zagare, sono fiori tradizionalmente associati al matrimonio. Questi fiori bianchi e profumati possiedono anche numerose proprietà benefiche e terapeutiche che li rendono molto usati in fitoterapia e cosmetica, mentre l’acqua è utilizzata nella pasticceria mediorientale.
https://www.ecologicworld.it/fiori-darancio-fioritura-proprieta-e-significato-delle-zagare/
L’olio essenziale di fiori d’arancio, chiamato anche neroli, è molto famoso per i suoi effetti sedativi e calmanti in situazioni di stress e ansia.
Una giornata dedicata all’agrume più amato e conosciuto: l’arancia!
Esiste una storia molto bella, amata soprattutto dai bambini… ed è proprio a loro che la dedichiamo.
Tanto tempo fa, su una bellissima isola, svettava un meraviglioso e rigoglioso albero di arancio. Questa isola era sempre baciata dal sole e temperature miti, così che l’albero era sempre ricoperto di foglie verde e lucide.
Durante la primavera, sugli alberi circostanti, spuntavano piccoli fiori che in estate diventavamo frutti succosi. In autunno le foglie ingiallivano e poi cadevano e in inverno i loro rami restavano nudi. In tutto questo cambiamento l’arancio restava sempre uguale, sempre verde, ma senza frutti da offrire ai bimbi che giocavano ogni mattina vicino a lui.
L’arancio soffriva molto di questa condizione, così durante una notte magica le stelle lasciarono cadere una polverina lucente che si posò sui rami dell’albero.
Dopo pochi giorni spuntarono tanti fiori piccoli, bianchi e profumati, che il sole trasformò in frutti. Ecco le arance: rotonde, succose, del colore del sole e amatissime dai bambini che non avevano mai assaggiato niente di simile.
L’albero di arancio era finalmente felice e diceva tra sé: “Ho aspettato tanto, ma ne è valsa la pena”!
Una vera miniera che merita di essere salvaguardata e preservata: la Terra, in ogni dove, continua a donare frutti e opportunità.
Il genere umano, dal suo esordio fino ad oggi, non si è mostrato né rispettoso né tantomeno lungimirante. Ha saccheggiato, distrutto, inquinato tutto ciò che ha incontrato, pensando esclusivamente al proprio tornaconto personale.
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